Speciale personale/3 – Procedure sprint per evitare il blocco delle assunzioni
13 Gennaio 2020 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan
Anno nuovo, regole vecchie. La programmazione delle assunzioni risulta sempre più difficile a causa del continuo sovrapporsi di norme e vincoli contenuti in svariati provvedimenti. L'inizio del 2020 presenta un quadro normativo singolare: da una parte le vecchie regole che consentono di assumere nel limite del turn over al 100%, compreso il personale cessato in corso d'anno, recuperando anche i resti degli ultimi 5 anni, dall'altra l'attesa del decreto attuativo dell'articolo 33, comma 2, del Dl 34/2019 che dovrebbe superare completamente, almeno per i Comuni, il vecchio impianto normativo legando le assunzioni al rapporto tra spesa di personale ed entrate correnti (al netto del fondo crediti).
Lo schema di decreto è stato condiviso in sede di Conferenza Stato-città ed autonomie locali l'11 dicembre 2019 dando però attuazione anche a una modifica normativa che è stata approvata nella legge di bilancio 2020 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale il 30 dicembre. La stranezza sta nella decorrenza indicata nello schema di decreto che è stata fissata al 1° gennaio 2020. Con ogni evidenza il provvedimento non poteva essere pubblicato in Gazzetta prima dell'inizio dell'anno. In questo modo si viene a creare una situazione singolare dal momento che il decreto approvato in conferenza prevede una decorrenza quantomeno improbabile qualora si condivida che anche i decreti entrano in vigore con la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale; a nulla rilevando che il Dl 34/2019 demandi al decreto la fissazione della data di decorrenza.
Queste considerazioni vanno coordinate con le preoccupazioni di molti enti che di fatto si vedranno limitare, se non addirittura azzerare, le capacità assunzionali con l'entrata in vigore del nuovo algoritmo. Spesso con un significativo peggioramento rispetto all'attuale turnover pieno.
Cosa resta da fare per questi Comuni? L'unico suggerimento è quello di innescare una lotta contro il tempo cercando di attuare tutte le procedure necessarie per dare attuazione alle assunzioni già programmate in applicazione del principio tempus regit actum. Infatti, fino alla pubblicazione del decreto la normativa vigente consente il turnover pieno con il recupero dei resti dell'ultimo quinquennio.
In primo luogo si può sfruttare la legge bilancio 2020 (commi 147 e successivi) che ha resuscitato le graduatorie 2019 le quali, in forza di una previsione della legge di bilancio 2019, erano limitate ai soli vincitori di concorso. Questo consente lo scorrimento delle graduatorie dello scorso anno recuperando i candidati risultati idonei seppure non vincitori di concorso. La legge di bilancio riapre anche quelle più vecchie, risalendo fino al 2011. In questo periodo transitorio, la cui durata risulta difficile da stimare, non resta che attingere dalle graduatorie di concorso vigenti per ottimizzare i tempi per formalizzare le assunzioni. In assenza di proprie graduatorie si potrebbero "cercare" presso altri enti. Resta in ogni caso ferma la mobilità obbligatoria.
In alternativa, è sempre possibile procedere alla pubblicazione del bando di concorso nella speranza che, nel silenzio della norma, l'evoluzione interpretativa consenta di portare a termine le procedure concorsuali pubblicate prima dell'entrata di entrata in vigore del decreto. In pratica, non resta che correre.
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