Con un’emendamento al Dl sulle crisi aziendali si salvano le graduatorie e si apre la porta agli idonei
30 Ottobre 2019 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan
È stato raccontato come l'emendamento che ripristina la possibilità di scorrere le graduatorie a favore degli idonei, nel termine di vigenza delle stesse. Ma il testo della proposta di legge porta a una conclusione diversa.
Per capire il problema si deve ripercorrere il quadro normativo attuale. Come si ricorderà, dopo anni di proroghe della validità delle graduatorie, con l'articolo 1 della legge 145/2018 (legge di bilancio 2019) arriva lo stop alle speranze dei vecchi idonei di concorso e si interviene in due direzioni. Con il comma 361 la norma ha stabilito l'obbligo di utilizzare le graduatorie solo per la nomina dei vincitori e per sostituire gli stessi qualora questi non prendano servizi o cessino nel periodo di validità della graduatoria, il comma 362 ha mandato in soffitta le graduatorie approvate fino al 31 dicembre 2009 e ha stabilito una scansione temporale per i termini di validità delle graduatorie approvate successivamente, fino ad arrivare alla validità triennale per le graduatorie approvate dal 1° gennaio 2019.
L'emendamento
Ora, sull'argomento, arriva l'emendamento annunciato dalla ministra Dadone e approvato dalle commissioni riunite decima e undicesima del Senato, in sede di esame per la conversione del decreto 101/2019 «disposizioni urgenti per la tutela del lavoro e per la risoluzione di crisi aziendali», introdotto con l'articolo 6-bis. Con questo articolo, al comma 1, lettera a) si interviene sostituendo il testo del comma 362 sopra richiamato, rimodulando la scadenza delle graduatorie approvate dal 2016 al 2018 e infine, come detto, confermando la validità triennale per le graduatorie approvate successivamente.
Ma, al di là della validità delle graduatorie, il testo del comma 361 non viene toccato e quindi la disposizione che impone l'utilizzo della graduatoria solo per la nomina dei vincitori rimane vigente.
Come si arriva quindi ad affermare la possibilità di scorrere le graduatorie? Un passo in tal senso si legge nella lettera b) del predetto articolo 1. Mentre con la lettera a), come detto, vengono fissate le date di scadenza delle graduatorie approvate dal 2016, con la lettera b) sono aggiunti i commi 362-bis e 362-ter all'articolo 1 della legge 145/2018, dove si disciplinano la scadenza delle graduatorie approvate dal 2012 al 2015 (comma 362-bis) e la scadenza e le modalità applicative per le graduatorie approvate nel 2011 (comma 362-ter).
In questi ultimi due commi aggiunti si afferma che «è possibile procedere allo scorrimento delle graduatorie». Questa locuzione può avere una duplice valenza:
• si può scorrere le graduatorie per sostituire i vincitori che hanno risolto il rapporto di lavoro con l'amministrazione, come previsto dal comma 361;
• oppure si vuole ripristinare la facoltà di nominare gli idonei per nuovi posti che l'ente intende coprire.
In quest'ultima ipotesi, però, non si comprenderebbe il motivo per cui questa possibilità sia riservata alle graduatorie approvate fino al 2015 e non per quelle successive.
I dubbi da chiarire
Se, nonostante il tenore letterale dell'emendamento, tutto questo porta al ripristino della possibilità di nominare gli idonei, come è nelle intenzioni della ministra, ciò significa che viene ripristinata la preferenza nei confronti dello scorrimento delle graduatorie rispetto all'indizione di nuovi concorsi, come era in passato? E quali sarebbero i rapporti che si instaurano, per esempio, fra due graduatorie approvate nel 2019 ovvero fra una graduatoria approvata e un nuovo concorso bandito dalla stessa amministrazione e per il medesimo profilo professionale?
Situazioni queste, che possono essere presenti negli enti locali, dove i concorsi durano qualche mese e non anni, come nelle amministrazioni statali.
Non si può che giungere a una conclusione, sicuramente, per perseguire l'obiettivo posto, è assolutamente necessario intervenire sul testo dell'emendamento per chiarirne meglio la portata.
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