11 Marzo 2019 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan - Pian piano il contratto nazionale delle funzioni locali togli i veli e mostra la sua effettiva portata. In questo contesto, un ruolo chiave è ricoperto dall’Aran che in questi giorni risponde a tempo pieno ai quesiti delle amministrazioni locali. Questa volta, l’importante chiarimenti riguarda le modalità applicative dell’articolo 67, comma 2, lettera a) del contratto del 21 maggio 2018. La disposizione stabilisce che dal 31 dicembre 2018 e a valere dall’anno 2019 il fondo per le risorse decentrate sia incrementato di un importo pari a 83,2 euro per ogni unità di personale presente al 31 dicembre 2015, destinataria dello stesso contratto. I dubbi applicativi, sorti immediatamente dalla lettura del testo definitivo del contratto, erano stati accantonati, vista la decorrenza al 2019. Oggi i problemi non sono più rinviabili ed ecco l’intervento dell’Aran.
21 Gennaio 2019 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan - Anche se il nuovo contratto nazionale non lo prevede espressamente, l’utilizzo del fondo decentrato può continuare con le vecchie modalità. Così si è espressa l’Aran nel parere 16/2019.
24 Settembre 2018 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan - La firma del contratto decentrato dopo la scadenza dell’anno di riferimento non può legittimare il pagamento del premio legato alla performance anche se ne sia stato rispettato il ciclo. Su questa posizione si attesta l’Aran, con il parere 15542/2018. L’amministrazione che ha posto il quesito ha evidenziato che procederà al perfezionamento dell’integrativo quest’anno, ma il periodo di riferimento abbraccia il 2016 e il 2017. Negli stessi anni sono stati individuati obiettivi con i relativi indicatori, che sono stati assegnati ai responsabili di servizio e, alla fine di ciascun anno, ne è stato valutato il grado di raggiungimento. In altre parole, il ciclo delle performance risulta pienamente attuato, così come dispone il sistema di valutazione adottato dall’ente. Ciò nonostante l’Agenzia, richiamando la posizione della Corte dei Conti, si è espressa sostenendo che un contratto decentrato firmato l’anno successivo a quello di riferimento rende illecita la distribuzione di compensi per la produttività «per la mancanza delle condizioni oggettive che legittimano, a monte, tali emolumenti».
24 Settembre 2018 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan - Il trattamento economico accessorio possono essere disciplinate solo a partire dall’integrativo relativo al 2018. A questa conclusione giunge l’Aran in risposta a un’amministrazione comunale che, per evidenti problemi nelle relazioni sindacali, alla data della stipula del nuovo contratto nazionale non aveva ancora sottoscritto gli integrativi 2016 e 2017. Al contrario, l’evolversi della situazione faceva ora ben sperare nella sottoscrizione di un accordo che, quindi, si collocherebbe dopo il 21 maggio scorso. All’ente è sorto il dubbio di dover disciplinare quegli istituti che, per espressa previsione contrattuale, trovano «applicazione a far data dal primo contratto integrativo successivo alla stipulazione del presente contratto nazionale». Ne sono esempi l’indennità di servizio esterno prevista per la polizia locale o l’indennità condizioni di lavoro, che ha sostituito le vecchie indennità di rischio, di disagio e di maneggio valori.
6 Agosto 2018 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan La mobilità obbligatoria, in Lombardia, è entrata in un circolo vizioso: dalla comunicazione dell'assenza di dipendenti in disponibilità da parte del soggetto regionale che gestisce l’elenco, gli enti hanno tre mesi di tempo per bandire il concorso, termine che, conti alla mano, risulta impossibile da osservare.
30 Luglio 2018 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan L’incremento del fondo decentrato con il differenziale delle posizioni economiche trova finalmente spazio nel contratto nazionale (articolo 67, comma 2, lettera b). La Ragioneria generale, con la circolare sul conto annuale, chiede di rideterminare i fondi 2016 e 2017 inserendo i differenziali in discontinuità rispetto al passato.
21 Maggio 2018 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan Approvato il regolamento, si deve passare all’azione: la sua adozione infatti genera nei dipendenti l’aspettativa di vedersi pagati in tempi rapidi gli incentivi per le funzioni tecniche. Ma qual è il percorso corretto che porta dall’origine dell’incentivo alla sua liquidazione? Tutto nasce dalla previsione di costo per l’opera, il servizio o la fornitura: secondo la legge di bilancio 2018, nei capitoli di spesa deve essere ricompreso, tra gli altri, quel 2% (massimo) dell’importo a base di gara che servirà per corrispondere anche gli incentivi. E qui le somme restano accantonate fino a quando, sulla base del regolamento, giunge il momento in cui sorge il diritto del dipendente al riconoscimento del compenso. Questo, ovviamente, dipende dalla funzione che il lavoratore ha svolto tra quelle che il Codice appalti ha ritenuto meritevoli di premio.
30 Aprile 2018 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan Conla delibera n. 6/2018 della Sezione Autonomie, la Corte dei Conti si è espressa: gli incentivi per le funzioni tecniche non rientrano nel tetto al salario accessorio imposto dalla riforma Madia. Problema chiuso? Tutt'altro. I magistrati contabili evidenziano che la disposizione della legge 205/2017 non ha valore di interpretazione autentica e, quindi, non presenta le caratteristiche proprie di questa tipologia di norme, a partire dalla retroattività. Gli incentivi riconosciuti per il periodo compreso fra l'entrata in vigore del Dlgs 50/2016 e il 31 dicembre 2017 restano quindi soggetti ai limiti previsti per il salario accessorio, come aveva stabilito la stessa sezione Autonomie nelladelibera n. 7/2017.
24 Aprile 2018 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan Dopo i dipendenti del comparto, i titolari di posizione organizzativa e i dirigenti, arriva l'ora dei segretari comunali. Fino a oggi nessuna amministrazione si era azzardata a chiedere lumi sul loro trattamento economico e, nel silenzio, si propendeva per la non applicabilità al tetto del salario accessorio imposto dalla riforma Madia alla loro retribuzione. Ben coscienti dell'assoluta fragilità di questa posizione. A rompere il castello di carta è arrivata la Corte dei conti per la Lombardia, con la deliberazione n. 116/2018.
15 Gennaio 2018 - Il Sole 24 Ore - Enti Locali & PA - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan Sugli incentivi per le funzioni tecniche, l’intervento della legge di bilancio 2018 non consente di dormire sonni tranquilli. Viene specificato che questi compensi sono finanziati dai capitoli di spesa su cui gravano i costi dell’opera, ma non risulta immediata la loro esclusione dal tetto del salario accessorio.