Per i quadri posizione su fino a 22mila euro
20 Maggio 2024 - Il Sole 24 Ore – Norme & Tributi+ Enti Locali - di Tiziano Grandelli e Mirco Zamberlan
In breve
Nelle elevate qualificazioni si va al superamento del tetto attuale a 18mila euro
Il nuovo contratto del comparto Funzioni locali dovrebbe aprire significativi spazi di manovra per i titolari di incarichi di «elevata qualificazione». L’atto di indirizzo prevede due novità sostanziali.
La prima riguarda la possibilità di incrementare l’importo massimo della retribuzione di posizione dagli attuali 18mila a 22mila euro, arrivando quasi al 50% della posizione massima di un dirigente. L’indirizzo costituisce una strategia decisamente interessante per aumentare l’attrattiva del comparto nei confronti del personale apicale in quanto riconosce, anche economicamente, le rilevanti responsabilità che gravano sui titolari di elevata qualificazione, soprattutto negli enti privi di dirigenza.
La seconda è legata al nodo centrale delle risorse, in quanto le retribuzioni di posizione e di risultato costituiscono trattamento accessorio e come tali non possono superare il budget del 2016 (articolo 23, comma. 2 del Dlgs 75/2017). L’atto di indirizzo, con un’interpretazione particolarmente estensiva dell’articolo 52, comma 1-bis del Dlgs 165/2001, consente di utilizzare le ordinarie capacità assunzionali per il personale a tempo indeterminato per andare oltre il tetto del 2016. Tuttavia non è una deroga illimitata in quanto deve trattarsi di elevate qualificazioni istituite presso l’ente alla data del 1° aprile 2023. Ne consegue che non può essere applicata a quelle di nuova istituzione.
Bisognerà attendere il testo del contratto .per capire nel dettaglio questo nuovo istituto anche se, sulla base delle prime indicazioni, l’impostazione si basa su una presunzione di staticità del modello organizzativo dell’ente. La realtà operativa evidenzia che spesso le elevate qualificazioni mutano in modo non lineare in quanto si accorpano e si scorporano servizi o parti di essi e non sempre è semplice confrontare la situazione ad una certa data con quella al 1° aprile 2023. Sarebbe auspicabile che queste dinamiche fossero regolamentate nel contratto.
Inoltre, si dovrà capire nel dettaglio quali importi possono essere finanziati con le capacità assunzionali. Secondo l’atto di indirizzo, il meccanismo non potrà coprire tutti gli aumenti, ma solo il tratto che serve a finanziare il passaggio dal vecchio limite massimo al nuovo importo. Se così sarà ne beneficerebbero principalmente le posizioni che oggi percepiscono già il massimo. In caso contrario l’ente dovrebbe prima trovare le risorse per portarle a 18mila euro e solo dopo potrebbe beneficiare della deroga.
Da questa soluzione deriverebbe un’applicazione molto limitata.